ROBERTA BARSANTI, GIANLUCA BELLI,
EMANUELA FERRETTI, CECILIA FROSININI
LEONARDO E LA SALA GRANDE.
UN NUOVO APPROCCIO
ESTRATTO
da
LA SALA GRANDE DI PALAZZO VECCHIO
E LA BATTAGLIA DI ANGHIARI DI LEONARDO DA VINCI
Dalla configurazione architettonica all'apparato decorativo
A cura di Roberta Barsanti, Gianluca Belli,
Emanuela Ferretti e Cecilia Frosinini
La Sala Grande
di Palazzo Vecchio
e la Battaglia di Anghiari
di Leonardo da Vinci
Dalla configurazione architettonica
all’apparato decorativo
Leo S. Olschki
MMXIX
BIBLIOTECA
L E O NA R D I A NA
STUDI E DOCUMENTI
8
La Sala Grande
di Palazzo Vecchio
e la Battaglia di Anghiari
di Leonardo da Vinci
Dalla configurazione architettonica
all’apparato decorativo
a cura di
Roberta Barsanti, Gianluca Belli,
Emanuela Ferretti e Cecilia Frosinini
LEO S. OLSCHKI EDITORE
MMXIX
Tutti i diritti riservati
Casa Editrice Leo S. Olschki
Viuzzo del Pozzetto, 8
50126 Firenze
www.olschki.it
Questo volume raccoglie gli Atti del Convegno internazionale di studi La Sala Grande di Palazzo Vecchio e i dipinti di Leonardo. La configurazione architettonica e l’apparato
decorativo dalla fine del Quattrocento ad oggi, a cura di Emanuela Ferretti, con Roberta Barsanti, Gianluca Belli, Cecilia Frosinini e Alessandro Nova (Firenze-Vinci, 1417 dicembre 2016), promosso e realizzato dal Dipartimento di Architettura DIDA
dell’Università di Firenze, dal Kunsthistorisches Institut in Florenz-Max Planck Institut e dalla Biblioteca Leonardiana di Vinci, con il patrocinio del Comune di Firenze.
Volume realizzato da
Comune di Vinci
Con il patrocinio e il contributo di
Con il patrocinio di
Comune di Anghiari
Con il sostegno di
ISBN 978 88 222 6670 5
SOMMARIO
Roberta Barsanti, Gianluca Belli, Emanuela Ferretti, Cecilia Frosinini, Leonardo e la Sala Grande. Un nuovo approccio . . Pag.
Adriano Prosperi, Premessa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
IX
»
XIII
Emanuela Ferretti, Fra storiografia e mitografia. Amplificazioni,
echi e distorsioni nella ricerca della Battaglia d’Anghiari di Leonardo (1568-1968). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
»
3
Bruce Edelstein, Johannes Wilde e la Sala Grande. Le origini di una
ricostruzione esemplare eseguita in esilio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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29
Giovanni Ciappelli, Nicolai Rubinstein e Palazzo Vecchio. Motivazioni e approdi di un percorso di ricerca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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45
Veronica Vestri, Fonti per lo studio della Sala Grande: spunti e percorsi per la ricerca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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61
Monica Salvini, Susanna Bianchi, Paolo Lelli, Valeria Montanarini, Riccardo Santoni, Pasquino Pallecchi, Le premesse archeologiche alla Sala Grande . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
»
71
Maria Teresa Bartoli, Ad quadrum et in quadro. La matematica
dell’Umanesimo nelle addizioni di Palazzo Vecchio . . . . . . . . . . . .
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97
I
LEONARDO E LA SALA GRANDE:
FRA FONTI DOCUMENTARIE E STORIOGRAFIA
II
L’ARCHITETTURA DELLA SALA GRANDE:
IL SITO, LE PREESISTENZE
E IL CANTIERE TARDO QUATTROCENTESCO
VI
SOMMARIO
Marco Frati, Palazzo Vecchio e l’area della Sala Grande nel XIV secolo: alcune precisazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag.
113
Gianluca Belli, La Dogana e la Sala Grande . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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141
Riccardo Pacciani, Cronaca, Monciatto, Antonio da Sangallo e la
costruzione della Sala Grande . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
»
165
Marco Collareta, «Quella bella opera del legniame di tanta spesa».
Una traccia per le spalliere della Sala Grande . . . . . . . . . . . . . . . .
»
175
Nicoletta Marcelli, Letteratura, arte e politica nel progetto della
Sala Grande ovvero Pier Soderini ideatore e committente della Battaglia di Anghiari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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185
Amedeo Belluzzi, Il gonfaloniere Soderini nel palazzo dei Signori . .
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205
Francesca Funis, Arte e tecnica: Giorgio Vasari e il nuovo cielo per la
Sala Grande a Palazzo Vecchio, con una scheda di Pier Paolo
Derinaldis . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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223
Giorgio Caselli, La ‘fodera vasariana’: tecniche e aspetti costruttivi.
Primi rilievi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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251
Francesca Borgo, Principio, mezzo, fine: Vasari, la Sala Grande e la
forma dell’epos . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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273
Marco Campigli, Dov’era la “scuola del mondo”? Sfortuna dei cartoni delle Battaglie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
»
291
Roberta Barsanti, Copie e derivazioni della Battaglia d’Anghiari:
una questione aperta. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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307
Marco Ruffini, La Battaglia di Leonardo. Fortune alterne del dipinto
e del cartone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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333
III
DA PIER SODERINI A COSIMO I
IV
LA FORTUNA DELLA BATTAGLIA DI ANGHIARI
NELLE FONTI ICONOGRAFICHE
E STORICO-ARTISTICHE
VII
SOMMARIO
V
LA RICERCA NELLA SALA GRANDE:
TESTIMONIANZE, MATERIALI E INDAGINI SCIENTIFICHE
Mauro Matteini, Tecniche e materiali identificati nell’Ultima Cena
di Leonardo a Milano potenzialmente replicati nel dipinto della
Battaglia di Anghiari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Pag.
351
Massimiliano Pieraccini, Indagini radar delle pareti della Sala
Grande . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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365
Massimo Coli, Palazzo Vecchio, Sala Grande. Indagini non invasive
sulle murature . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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371
Cecilia Frosinini – Roberto Bellucci, Leonardo, dalla Sala del
Papa alla Sala Grande. Tempi, materiali e imprevisti . . . . . . . . . .
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383
Emanuela Ferretti, Cronologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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399
Veronica Vestri, Appendice documentaria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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425
Bibliografia, a cura di Daniela Smalzi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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555
Elenco delle fonti manoscritte, a cura di Chiara Ricci . . . . . . . . .
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593
Indice dei nomi, a cura di Luca Placci. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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597
VI
APPARATI
LEONARDO E LA SALA GRANDE.
UN NUOVO APPROCCIO
La forza di attrazione della figura di Leonardo nell’opinione pubblica è
ormai un dato acquisito. La capacità evocativa dell’universo leonardiano è amplificata dalla complessità della sua arte, con cui ha esplorato molti e diversi
ambiti disciplinari: dalla pittura alla fusione; dall’ottica all’idraulica; dall’anatomia all’astrologia; dall’architettura alla poliorcetica, e si potrebbe ben continuare nell’elencazione senza riuscire a rinchiudere in un perimetro definito la
sua poliedrica attività. In questo quadro, la vicenda della ricerca dei presunti
resti della Battaglia di Anghiari partecipa appieno del clima entusiastico che si
sviluppa ogni qualvolta il nome dell’artista di Vinci venga associato ad una
indagine dai caratteri più simili al romanzo giallo che ad un progetto scientifico. La questione diviene preoccupante quando la vis mediatica cresce sempre
più, rischiando di travolgere anche i più consolidati statuti disciplinari, fino a
compromettere la stessa conservazione dei beni culturali. L’unico antidoto
alla “derealizzazione mediatica” è l’attuazione di un percorso di indagine rigoroso: «ciò che ha distinto la scrittura storica da ogni altro tipo di letteratura
è il fatto che essa è, nel suo complesso, sottoposta al controllo dei dati» (A.
Momigliano, Sui fondamenti della storia antica, Torino, Einaudi, 1984, p. 467).
Dal desiderio di rifondare l’indagine sulla Battaglia di Anghiari – secondo un
approccio aperto e interdisciplinare, ancorché ancorato saldamente ai fondamenti della ricerca scientifica – nasce l’idea del convegno di cui si presentano
gli atti (La Sala Grande di Palazzo Vecchio e i dipinti di Leonardo. La configurazione architettonica e l’apparato decorativo dalla fine del Quattrocento a oggi, Firenze-Vinci, 14-17 dicembre 2016), dedicato a fare il punto sullo stato dell’arte
e ad approfondire il tema della decorazione della Sala Grande al tempo di
Leonardo e di Michelangelo.
L’idea germinale di un confronto pubblico tra studiosi sull’affascinante
tema della Battaglia leonardesca e sulle sue ipotetiche sopravvivenze in Palazzo Vecchio nasce quando a Vinci si stava ideando il nuovo allestimento della
Casa natale di Leonardo ad Anchiano. In quel contesto, il compianto direttore Romano Nanni progettava una sezione dedicata ad illustrare l’opera pittorica dell’artista di Vinci, compresa la questione della Battaglia d’Anghiari, vicenda complessa da restituire in maniera divulgativa ma comunque accurata
e documentata nell’ambito del percorso museale. Si fece strada così l’idea di
affrontare e analizzare le problematiche legate a quest’opera leonardiana nel
LEONARDO E LA SALA GRANDE
X
contesto di una puntuale indagine delle vicissitudini e delle trasformazioni
architettoniche della Sala del Consiglio di Palazzo Vecchio e, più in generale,
dell’intero edificio all’epoca della committenza della decorazione a Leonardo. Alla fine del 2013 venne così attivata una convenzione fra la Biblioteca e
il Museo Leonardiani di Vinci e il Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, in virtù della quale il Comune di Vinci si impegnò a cofinanziare un assegno di ricerca sull’argomento, che veniva affidato a Emanuela
Ferretti. Svolta con il determinante supporto dell’Opificio delle Pietre Dure,
la ricerca ha permesso di formare un primo bacino di conoscenze su vari
aspetti di questa complessa vicenda, i cui confini sono stati progressivamente definiti in occasione di due seminari intermedi propedeutici al convegno,
durante i quali gli studiosi coinvolti nel progetto hanno condiviso fonti, idee
e riflessioni.
Un successivo approfondimento delle indagini si è avvalso della fondamentale collaborazione del Comune di Firenze a seguito anche alla sottoscrizione, nel 2016, di un protocollo d’intesa con il Comune di Vinci per mettere
a reciproca disposizione materiali documentari e iconografici. Il Comune di
Firenze si è così reso disponibile ad agevolare in ogni modo le ricerche sugli
ambienti di Palazzo Vecchio interessati dal progetto, a partire dalla concessione del loro libero accesso agli studiosi coinvolti. Un ulteriore apporto è poi
stato fornito dal Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max Plank Institut e
dal suo direttore Alessandro Nova, che ha seguito lo svolgersi di tutta la ricerca mettendo generosamente a disposizione le sue competenze scientifiche e
le risorse dell’Istituto. Gli studi hanno infine permesso di realizzare, per conto
del Comune di Firenze e del Comune di Vinci, un prodotto audiovisivo di alta
divulgazione ad opera del Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, sotto la responsabilità di Emanuela Ferretti e con la collaborazione del
Laboratorio Multimediale dell’Ateneo.
La ricerca si è dunque configurata fin dal suo inizio come una sfida complessa e, al tempo stesso, come un’occasione esemplare per testare il valore
della metodologia interdisciplinare, intesa come paradigma di lavoro scientifico che poggia, come noto, su una «rete di rapporti di complementarità,
integrazione e interazione per cui discipline diverse convergono in principî
comuni sia nel metodo della ricerca sia nell’ambito della costruzione teorica»
(secondo l’omonima voce dell’Enciclopedia Treccani). Nel caso in questione si
è trattato di applicare questo metodo non come una semplice raccolta paratattica dei risultati di singole ricerche scaturite da competenze diverse, ma
piuttosto di lavorare in un’ottica di transdisciplinarietà, cioè in un ambito di
discussione collegiale nel quale i detentori di ogni singolo sapere sono chiamati al compito di renderlo comprensibile a tutti gli altri attori della ricerca. Un
contesto in cui si concretizza la sfida di far convergere i risultati di saperi differenti nella direzione di un nuovo quadro di riferimento, costruito attraverso
una riflessione multipla.
XI
LEONARDO E LA SALA GRANDE
Il quadro di riferimento esistente al momento dell’inizio di queste ricerche
presupponeva alcune certezze di partenza: e cioè la sopravvivenza di tracce
del dipinto leonardesco della Battaglia, di cui ci si proponeva di individuare
l’esatta collocazione e le dimensioni, per poi cercarne i reperti; se non, addirittura, di ritrovare una reale estensione pittorica scampata ai rifacimenti vasariani. La ricerca di cui si dà conto in questo volume è stata invece impostata
volendo partire senza una ipotesi definita, e facendo anzi dell’ipotesi il centro
delle indagini. La domanda principale diveniva quindi: c’è stata o non c’è mai
stata una pittura murale di Leonardo sulle pareti della Sala Grande?
La seconda novità e specificità delle ricerche di cui si dà conto riguarda,
come si è detto, l’ambito metodologico. La scelta di fondo è stata di mettere
al centro il dialogo delle competenze, coscienti della odierna frammentazione
e complessità del sapere. Questo metodo è stato animato dalla tensione verso
una comprensione condivisa dei problemi. Esso ha richiesto una interazione
diretta tra specialisti delle discipline coinvolte, nella consapevolezza della parzialità offerta da ciascuna di esse, e in vista dell’arricchimento reciproco che
deriva dal cogliere differenze, similitudini e complementarietà, in un processo
di apprendimento reciproco e continuo. Il percorso di ricerca, a questo punto,
non ha più aspirato ad una risposta definitiva, ma piuttosto ad un nuovo traguardo, forse non esauriente e non conclusivo, ma che comunque rappresenta
un passo in avanti rispetto al precedente, pregiudiziale, status quaestionis.
Uno studio così complesso sulla Battaglia di Anghiari non poteva non coinvolgere il contesto per il quale questo dipinto è stato ideato. Dunque le ricerche sono state progressivamente allargate alla Sala Grande del Palazzo dei
Priori, originaria sede del Maggior Consiglio savonaroliano, e al sedime della
Sala, occupato da strutture e funzioni che si sono avvicendate e sovrapposte
nel corso del tempo. L’ambito di indagine ha perciò compreso gli aspetti materiali – architettonici, costruttivi, funzionali – di una zona del Palazzo particolarmente rilevante per posizione e ruolo, fino all’analisi del rapporto tra le
strutture del teatro romano esistenti nel sottosuolo e le costruzioni medievali
che lo hanno obliterato; allo stesso tempo la ricerca ha vagliato i moventi ideologici, i meccanismi istituzionali, i risvolti politici che hanno condotto alla
creazione dell’ambiente nel quale ha avuto sede e giustificazione il dipinto
leonardesco. Questo sforzo di analisi ha potuto compiersi solo in virtù dell’indirizzo che fin dall’inizio è stato impresso al progetto, e grazie alla collaborazione di studiosi molto diversi tra loro per formazione e interessi, ciascuno
dei quali ha contribuito a formare un quadro sinottico della sfaccettata realtà
della Sala e della Battaglia attraverso il proprio, particolare punto di vista. Le
verifiche congiunte, gli scambi di opinioni, le condivisioni di informazioni,
hanno rappresentato momenti preziosi per la precisazione e l’affinamento
delle idee di ciascuno. La collaborazione ha anche permesso di stabilire o di
rinsaldare rapporti personali utili per la prosecuzione delle indagini. Come
detto, questi atti non hanno infatti certo la pretesa di avere esaurito gli studi
XII
LEONARDO E LA SALA GRANDE
sull’argomento. Sul dipinto di Leonardo rimangono ancora molti interrogativi; e molti di più riguardano la Sala Grande, il suo assetto originario e l’area
dove è stata costruita. Per questo, l’auspicio è che le indagini sulle fonti e sulle
strutture materiali possano proseguire, grazie all’impegno dei singoli studiosi
e alla collaborazione tra istituzioni accademiche, pubbliche amministrazioni e
organi di tutela, così come è avvenuto in modo tanto soddisfacente nella fase
di preparazione del convegno e durante il periodo necessario alla stesura di
questi testi.
Alla fine di questo appassionante percorso, i curatori desiderano ringraziare le istituzioni e le persone che hanno contribuito a rendere possibile il convegno e gli atti e hanno fornito supporto, competenze e informazioni utili allo
svolgimento delle ricerche. Un sentito ringraziamento va dunque in primo
luogo agli enti promotori del convegno, e cioè alla Biblioteca e al Museo Leonardiano di Vinci, al Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze e
al Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max Planck Institut, e quindi agli enti
che ne hanno favorito l’organizzazione, primi tra tutti il Comune di Vinci e il
Comune di Firenze. Un sentito ringraziamento va inoltre a tutte le persone
che hanno partecipato a vario titolo a questa iniziativa, sia perché investiti di
un ruolo istituzionale, sia per aver messo a disposizione le loro competenze.
In molti casi i due ruoli si sono sovrapposti; comuni a tutti, in ogni caso, sono
stati l’entusiasmo e la generosità. Ringraziamo dunque Vanna Arrighi, Carmen Bambach, Francesco Caglioti, Eliana Carrara, Marta Castellini, Antonella Chiti, Claudia Conforti, Francesca Fiorani, Carlo Francini, Cristina Giachi,
Giancarlo Lanterna, Stefano Lapini, Cristiana Massari, Tommaso Mozzati,
Alessandro Nova, Alina Payne, Serena Pini, Luca Placci, Laura Refe, Chiara
Ricci, Massimiliano Rossi, Daniela Smalzi, Andrea Zorzi. Un ringraziamento
particolare è rivolto a Monica Taddei, senza la cui preziosa collaborazione
questo volume non avrebbe visto la luce.
Un commosso pensiero, infine, va a Romano Nanni, direttore della Biblioteca e del Museo Leonardiani di Vinci all’epoca dell’avvio delle ricerche.
Questo volume è dedicato alla sua memoria.
Roberta Barsanti, Gianluca Belli,
Emanuela Ferretti, Cecilia Frosinini
FINITO DI STAMPARE
PER CONTO DI LEO S. OLSCHKI EDITORE
PRESSO ABC TIPOGRAFIA • CALENZANO (FI)
NEL MESE DI DICEMBRE 2019
La
vicenda della ricerca
dei resti della Battaglia di Anghiari nella
Sala Grande di Palazzo Vecchio – l’odierno
Salone dei Cinquecento – testimonia una volta
di più la forza di attrazione che la figura di Leonardo esercita ormai da molto tempo non solo
sugli addetti ai lavori ma anche sul grande pubblico, assumendo caratteri che rischiano
talvolta di esorbitare dai confini di un
corretto approccio storico. Il convegno La Sala Grande di Palazzo Vecchio
e i dipinti di Leonardo, svoltosi nel
dicembre 2016 e di cui questo volume
contiene gli atti, è nato dunque dall’idea di fare il punto sulla questione seguendo
criteri aperti e interdisciplinari, ma ancorati
saldamente al metodo scientifico e scevri da ogni
pregiudizio. Uno studio così complesso non poteva
tralasciare il contesto per il quale il dipinto di Leonardo è stato ideato, e perciò le
ricerche sono state progressivamente allargate alla Sala Grande, originaria sede del
Maggior Consiglio savonaroliano, e al suo sedime, occupato da strutture e funzioni
che si sono avvicendate e sovrapposte nel corso del tempo. Il volume offre dunque
un significativo avanzamento delle conoscenze sia sull’opera scomparsa di Leonardo che sul principale palazzo pubblico della città.
ISBN 978 88 222 6670 5